I brani sono presentati da un complesso formato da musicisti armeni, specialisti di musica della tradizione e musicisti di Hesperion XXI con lo stesso Savall alla viola da gamba, alla viella ed alla direzione.
Lo straordinario e inaspettato successo del film “Tutte le mattine del mondo” nel 1991 ha consacrato la fama di Jordi Savall presso il grande pubblico. Una fama meritata, oltre che per le grandi capacità artistiche del virtuoso della viola da gamba, anche per l’incessante opera di divulgazione della musica antica eseguita ovunque con grande apprezzamento dai complessi da lui fondati e diretti, Hesperion XXI, La capella Reial de Catalunya e Le Concert des Nations. Inoltre la sete di conoscenza delle diverse tradizioni, lo ha portato spesso in territori lontani, permettendoci così di esplorare con lui mondi e linguaggi sconosciuti e favorendo quello che è il primo motore della pace tra i popoli: il dialogo interculturale. Nell’ambito di questa attività, effettuata in affettuoso e costruttivo sodalizio con la moglie, la cantante Montserrat Figueras scomparsa di recente, un posto di riguardo è stato riservato alla musica armena a cui è dedicato il concerto odierno.
L’Armenia ha avuto una storia complicata, talvolta contrappuntata da momenti tragici, la tradizione cristiana d’Oriente ha dovuto vedersela con vicini di altre grandi culture, per lo più musulmane. Le guerre e i massacri si sono succeduti nella sua storia e la sua popolazione è stata in gran parte costretta ad una diaspora che è proseguita fino ai nostri giorni. La musica tradizionale armena risente di questo clima storico e il sentimento che la ispira è spesso dominato dalla nostalgia e dal rimpianto. Gli strumenti tipici più usati sono il “duduk”, un legno ad ancia doppia della famiglia degli oboi ma con un suono più scuro, vicino a quello del clarinetto e la “kamancha” una specie di antenato del violino, a corde corte in numero variabile e con una cassa armonica dal profilo arrotondato. Entrambi questi strumenti esprimono un suono intimo e coinvolgente, ricordano la voce umana e, come dice Jordi Savall ricordando Montserrat Figueras, “ispirano musiche così piene d’amore e così portatrici di pace e d’armonia”.
I brani di questa sera sono presentati da un complesso formato da musicisti armeni, specialisti di musica della tradizione e musicisti di Hesperion XXI con lo stesso Savall alla viola da gamba, alla viella ed alla direzione. Si tratta di canti d’amore, di canti d’esilio e della tradizione rurale, tutti caratterizzati da una atmosfera intima e nostalgica. Da sottolineare la prestazione del giovane cantante armeno Aram Movsisyan, voce potente ed espressiva che ha impressionato e coinvolto il pubblico dell’Aula Magna della Sapienza stipata in ogni ordine di posti. Grandi e prolungati applausi per tutti, il grande apprezzamento per la proposta culturale è dimostrato dalla partecipazione di pubblico che, dopo una lunga coda all’ingresso, ha occupato ogni strapuntino disponibile.